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A Imola si parla dell’aumento dei prezzi delle materie prime

28 Feb 2023 | Imprese, news

“L’aumento dei prezzi delle materie prime, l’impatto sugli autonomi e i liberi professionisti” è il tema dell’iniziativa organizzata dall’Associazione liberi professionisti e lavoratori autonomi “Giovanni Codronchi Argeli”, in programma venerdì 3 marzo, alle ore 18, a Palazzo Sersanti (piazza Matteotti 8 – Imola). L’evento ha il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Imola e la collaborazione del Centro studi “Luigi Einaudi” Imola.

Ingresso libero, posti limitati. Per prenotare il posto: http://professioni2023.eventbrite.it 
Saranno svolte riprese foto e video del seminario a scopi di comunicazione.

I protagonisti dell’incontro del 3 marzo a Imola sull’aumento dei prezzi delle materie prime

Al dibattito parteciperanno:

  • Prof. Piergiorgio Guliani, docente dell’Università Europea di Roma, Dipartimento di Scienze economiche
  • Gianluigi Longhi, dottore commercialista, revisore dei conti – libero professionista con studio a Lugo (Ravenna) e Milano presso lo studio Astolfi, specializzazione in diritto societario e commerciale per la parte legale straordinaria ed economica aziendale strategica
  • Marco Gasparri, presidente della Delegazione imolese di Confindustria Emilia

Coordinerà: Giancarlo Mazzuca, giornalista, scrittore, già componente del Cda Rai e deputato. L’evento sarà introdotto dall’avvocato Wanessa Grandi, presidente dell’Associazione “Codronchi Argeli”.

Wanessa Grandi, “La situazione sta intaccando i margini di guadagno delle imprese e delle professioni”

“L’iniziativa del 3 marzo nasce dalla necessità di riflettere sulla situazione che stiamo vivendo, sui problemi che abbiamo di fronte e sulle prospettive future. Due anni fa la pandemia iniziò a sconvolgere i bilanci di una fetta consistente di attività sia per gli autonomi sia per i liberi professionisti. Ora stiamo vivendo un periodo che vede il rincaro di molte materie prime e un aumento record dei costi delle fonti energetiche. Insieme alle tensioni inflazionistiche, questo mix di fattori, sta andando ad intaccare direttamente i margini di guadagno delle imprese e delle professioni e sta frenando ancora una volta la tanto sperata ripresa economica.
Come professionista, avendo tra i miei clienti numerose aziende, mi ha colpito molto la quantità di lettere di risoluzione contrattuali che sono arrivate da diversi fornitori perché ovviamente non riuscivano più a garantire le materie prime o comunque a mantenere un contratto con i prezzi stabiliti mesi prima. Ciò ha creato non pochi problemi, con aziende che si sono trovate in grande difficoltà”.

Piergiorgio Guliani, “Si avverte un calo dell’inflazione ma occorre fare attenzione”

“In Europa, e quindi anche in Italia, abbiamo un’inflazione alimentata, oltre che dai prezzi delle materie prime, anche dal costo del denaro, andando così ad alimentare la spinta inflazionistica. Rischiamo di essere catapultati in un circolo vizioso, anche se, fortunatamente, oggi iniziamo ad avvertire un calo dell’inflazione. Ma attenzione non significa che calano i prezzi, ma solo che aumentano meno. Così come non significa che possiamo comprare di più, ma semplicemente che è diminuito il ritmo con cui cala il nostro potere d’acquisto. Io credo che ci sia bisogno di molta chiarezza attorno a questi temi. Con questa iniziativa vogliamo dare il nostro piccolo contributo in questo senso. Essere informati, ed essere bene informati è molto importante per chi ha un’attività perché se si conosce la realtà e come essa evolve può incidere positivamente sulle scelte che andiamo a fare. Se c’è confusione, il rischio è di fare cose all’opposto di come dovrebbero essere fatte”.

Gianluigi Longhi, “Se l’inflazione si trasforma in recessione o stagflazione si fermeranno domanda e investimenti”

“Il nodo vero a livello mondiale è la crescita dell’inflazione. Un’inflazione difficile da comprendere perché sono molte le variabili in campo. Intanto occorre capire da dove nasce. E già questo cambia molto. Se la causa è una domanda surriscaldata, l’aumento dei tassi la raffredda, ma se invece c’è un problema sul fronte dell’offerta, perché mancano i prodotti, non è detto che la soluzione sia l’aumento dei tassi. Le misure che sono state prese a livello europeo, in particolare l’aumento dei tassi, possono certamente rallentare la domanda, ma se non correttamente dosate, anche alimentare una fase recessiva con il rischio di un calo degli investimenti e della domanda. Gli effetti di tutto ciò sul mondo dei lavoratori autonomi, dei liberi professionisti e dell’artigianato sono in gran parte indiretti. Fino ad oggi molte di queste categorie non ne hanno risentito trasferendo gli aumenti sul consumatore finale. Se l’inflazione si trasformerà in recessione o, ancor peggio, in stagflazione, si fermeranno la domanda e gli investimenti, le imprese avranno meno lavoro e, quindi, meno necessità di avvalersi di chi offre determinati servizi o prestazioni”.

Marco Gasparri, “Noi italiani siamo il popolo delle contraddizioni trasgressive”

“Sono convinto che su tutto ciò che è successo e sta succedendo abbia pesato molto la speculazione. La guerra ha influito soprattutto per quanto riguarda i beni primari, ad esempio, il grano, che ha visto bloccarsi la rotta con l’Ucraina, mentre per le materie prime il conflitto ha messo in discussione soprattutto alcuni paradigmi riguardanti l’energia, ma non ha inciso più di tanto sulla carenza di materie prime e sui prezzi energetici, molto di più ha pesato la speculazione. Diciamo che si è scatenata un po’ la tempesta perfetta, con l’Europa che non è stata in grado di governare nessun tipo di processo, se non preoccuparsi di non restare al freddo in questo inverno. Così senza regista, ognuno ha fatto da sé. . Siamo il paese del sole e del vento, ma non abbiamo un impianto eolico e quelli fotovoltaici sono in numero minore di quelli dei paesi del nord Europa molto più freddi. Ci lamentiamo che sono cresciuti i prezzi, dall’altra parte però quando si è intravista la possibilità di portarsi a casa qualcosa non ci abbiamo pensato due volte. O la finiamo con le furbizie, con i bonus e con gli incentivi e torniamo a lavorare sul serio e con la voglia di fare, oppure credo che per qualsiasi governo, di qualunque colore sia, sarà piuttosto difficile raddrizzare la situazione”.

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